I cobot sono robot collaborativi in grado di aiutare l’uomo in una serie di applicazioni, industriali e non. La crescita di questi gioielli di robotica si è fermata con la pandemia ma sta già riprendendo il volo con prospettive per il futuro molto allettanti.
Secondo alcune ricerche, il mercato dei cobot crescerà infatti a un tasso annuale composito del 43,4% dal 2021 al 2027, quando raggiungerà un valore di 10,5 miliardi di dollari. Alla fine del 2021 si attende già un valore di 1,2 miliardi.
Il segmento dei cobot con carico fino a 5 kg è destinato a dominare il mercato fino al 2027: questo perché si tratta di macchine meno costose e meno ingombranti, oltre a essere più facili da integrare e programmare per i clienti finali. La loro versatilità è proverbiale e sono l’ideale per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sembra che il settore di predilezione sia l’automotive perché i cobot possono movimentare, saldare, montare, verniciare e movimentare in maniera sicura, proteggendo gli operatori da ambienti di lavoro insalubri, ma la loro semplicità di impiego li rende adatti a tantissimi altri campi.
Avevamo già parlato di alcune applicazioni del vuoto ai robot collaborativi qui sul blog. Vuototecnica, si configura da sempre come il partner ideale per la realizzazione delle mani di presa dei cobot in quanto può garantire due caratteristiche fondamentali:
- La leggerezza della mani di presa e dei componenti per la creazione del vuoto (importantissimo quando si tratta di cobot).
- La flessibilità su più oggetti e su compiti diversi, senza dover sempre cambiare la mano di presa.
Inoltre con Vuototecnica è sempre possibile realizzare mani di presa ad hoc capaci di avvolgere persino gli oggetti da manipolare. La stampante 3D crea anche singoli pezzi, in base alle esigenze applicative e dei clienti, per avere cobot al massimo delle loro prestazioni.
Per saperne di più: www.vuototecnica.net
