Quando si parla di sostenibilità si pensa subito all’impatto di un’azienda sull’ambiente ma in realtà è l’intero sistema di valori a essere interessato, compreso l’interesse per la crescita del personale e per il territorio.
Il mercato del lavoro si è modificato con il crescere delle professioni green non soltanto dal punto di vista delle competenze nel campo della sostenibilità ambientale ma anche dal punto di vista delle qualità che i giovani talenti ricercano e vorrebbero da un posto di lavoro. Non più quello “sicuro” ma quello “giusto”, considerandone l’etica.
Le aziende assumono sempre di più figure capaci di seguire i consumi, per esempio energy e sustainability manager, responsabili acquisti, project manager formatisi nel settore energetico, delle materie prime e della sostenibilità e che soddisfino requisiti di engagement utili a migliorare il luogo di lavoro.
Nei prossimi anni sarà importante infatti considerare tre direzioni di crescita: ricerca delle criticità energetiche e di produzione, pianificazione del futuro da qui al 2050, trasformazione.
Dal momento che conciliare vita e lavoro è diventato un parametro di scelta fondamentale per i lavoratori più o meno esperti, non si cerca più soltanto una buona paga. L’impiego diventa un’espressione di personalità e un investimento per il futuro, anche in termini di formazione continua nell’ottica di una crescita, dell’azienda e del dipendente.
Oltre all’ambiente diventano un fulcro fondamentale per gli obiettivi di ogni azienda l’attenzione al territorio, l’inclusione nei servizi e la diversificazione.
Si ricerca un miglioramento generale della qualità del lavoro, in direzione di una riduzione dei divari relativi al genere e alle generazioni, ma anche all’esterno, per migliorare l’impatto sulle comunità di appartenenza favorendo catene di fornitura fluide e l’aspetto sociale.
Potrebbe apparire un investimento troppo importante e senza ritorno per un’azienda medio-piccola ma non è così: è stato infatti dimostrato che l’impegno, non solo in termini di risparmi (di acqua, di energia, di materie prime…) ma anche per quanto riguarda il benessere delle persone, favorisce la produttività.
Le imprese più impegnate sul piano sociale si rivelano più redditizie, attraggono personale di talento e con buone qualifiche e stringono relazioni lavorative di lungo periodo oltre a essere più competitive perché si creano una buona reputazione e stabiliscono relazioni fruttuose sul territorio.
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