La durata e l’economicità d’esercizio di una ventosa sono frutto di un’attenta analisi multifattoriale

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Se siete lettori abituali del blog, sapete che a seconda della superficie del prodotto da prendere o movimentare, è possibile trovare sul mercato diverse ventose che possono fare al caso, di diverse forme, misure e mescole.

Per la presa di un pezzo di vetro, ad esempio, esistono tantissimi modelli adatti, mentre per gestire la presa sicura di una confezione flessibile di flowpack, la gamma di ventose disponibili si riduce. Anche in questo caso, comunque, abbiamo una buona scelta.

Quindi, come è possibile decidere se una ventosa è giusta per un certo tipo di applicazione e se ci farà risparmiare?

È facile farsi prendere dalla pigrizia per via del fatto che conosciamo da diversi anni una determinata azienda produttrice o perché abbiamo sempre operato in un certo modo: si sa che la scelta più semplice è quella di indirizzarsi verso qualcosa che ci è più familiare.

Finché tutto va bene, non si cambia. Il problema nasce quando le ventose devono essere sostituite perché ormai rovinate o perché nonostante svolgano il loro compito non ci permettono più di essere competitivi a causa di continui fermi lavorativi; per la sostituzione delle stesse.

Ed è a questo punto che bisogna guardarsi intorno e capire se c’è qualcosa di più adatto e se esistono ventose che possano garantire un salto di qualità.

La durata di un prodotto equivale, sul lungo periodo, a un notevole risparmio economico.

Non fatevi però confondere da facili equazioni.

  • Una ventosa a coppa classica garantisce una presa più salda sul prodotto rispetto a una ventosa a soffietto che per conformazione deve adeguarsi maggiormente con il suo labbro e sull’oggetto da prelevare.
  • Lo spessore del labbro della ventosa influisce sulla sua durata, dal momento che è il punto in cui essa viene in contatto con il prodotto da manipolare (più il labbro è spesso, più la ventosa dura).
  • La mescola della ventosa è la caratteristica più importante da tenere in considerazione. A seconda che si tratti di gomma, vinile o poliuretano.

Questi soli tre parametri in realtà non bastano a determinare il tempo vita di una ventosa.

Ogni scelta dipende sempre dalle condizioni di produzione e di movimentazione, dagli oggetti con cui la ventosa viene a contatto e dalla circuitazione di vuoto.

La durata di una ventosa dipende in realtà da un’analisi multifattoriale che comprende anche altri parametri fondamentali quali:

  • Fonte di vuoto e circuitazione di distribuzione a disposizione
  • Ciclica di lavoro
  • Condizioni ambientali e della superficie dell’oggetto da prelevare
  • Temperature.

Molto spesso, ottimizzare o sostituire la fonte del vuoto, unitamente all’analisi della distribuzione del flusso di portata d’aspirazione alle singole ventose, influisce drasticamente sul tempo vita delle ventose e pertanto sull’economia d’esercizio dell’impianto.

Una grande azienda che gestisce il lavoro su tre turni, 24 ore su 24, con processi che dipendono l’uno dall’altro, dovrebbe valutare molto di più il rischio di tempi morti dati da fermi macchina.

Sostituire una ventosa troppo spesso, fa lievitare i costi così come la velocità con cui questa eventuale sostituzione è eseguita, rappresenta un altro fattore di spesa o di guadagno.

Se volete valutare qual è il modo migliore per risparmiare sul lungo periodo e quali sono le ventose più adatte alla vostra realtà, affidatevi a una valutazione professionale e multifattoriale su www.vuototecnica.net a partire dalla compilazione del questionario specifico sulle “ventose” https://www.vuototecnica.net/downloads/questionario%20ventose.pdf da sottoporre all’ufficio tecnico Vuototecnica.

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