In ambito industriale, sembra assurdo, la creatività non sembra trovare quasi mai spazi adeguati. Se si parla di creatività lo si fa soltanto in merito alla progettazione o alle scelte di marketing, mentre in realtà Vuototecnica sa che è una caratteristica fondamentale in tutte le fasi di lavoro, dalla progettazione, alla messa in forma degli impianti, passando per i metodi di produzione quotidiani, fino agli step di imballaggio finale e presentazione al pubblico.

In questo caso l’ispirazione dalle grandi personalità del passato può fare da stimolo.

Ecco perché studiare le vite di artisti non convenzionali come Pablo Picasso, Salvador Dalì, J.K.Rowling, ma anche di grandi imprenditori fuori dagli schemi come Steve Jobs e Coco Chanel, serve da stimolo per imparare a ragionare in maniera inedita e superare l’incasellamento programmato, che ci rende sì efficienti, ma alla lunga anche sterili.

“Siate affamati, siate folli” incitava gli studenti Steve Jobs in una delle sue celebri lezioni. Le sue parole facevano ovviamente da eco a un lavoro concreto di innovazione portato avanti dall’imprenditore e che gli ha permesso di ottenere il successo in diversi ambiti, partendo da un semplice garage di provincia. Un po’ di questa follia da officine improvvisate ha contagiato anche le aziende italiane negli anni Settanta, periodo in cui Vuototecnica ha mosso i suoi primi passi. E non dovremmo dimenticarcene mai in questo mondo in cui l’efficienza vince quasi sempre sulla creatività.

Vuototecnica fa di questo valore un suo cavallo di battaglia, provando a scardinare quelle che sono le credenze più diffuse sui limiti e sulle peculiarità della gestione e della creazione del vuoto e delle sue applicazioni in diversi ambiti industriali.

Per saperne di più: www.vuototecnica.net

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